La querela è la dichiarazione con la quale la persona che ha subito un reato (o il suo legale rappresentante) esprime la volontà che si proceda per punire il colpevole.
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Alla high-quality dei conti, saper distinguere tra la querela e la denuncia è importante solo for every un motivo: il tempo necessario per poter sporgere la segnalazione.
Secondo la legge [1], ogni persona che ha notizia di un reato perseguibile di ufficio può farne denuncia.
I reati perseguibili a querela cause di estinzione del reato di parte sono solitamente di minore gravità rispetto a quelli procedibili d’ufficio.
Il codice penale invece (articolo 152), contempla la possibilità di rimettere tacitamente la querela proposta. La remissione tacita deve avvenire per fatti concludenti, ma univocamente interpretabili nel senso di una volontà remissiva.
Prima di chiedere una consulenza, avrei bisogno di sapere se sono ancora in tempo for every denunciare una scuola privata poiché l’anno scorso non è intervenuta punendo gravi episodi di bullismo, anzi, il bullo è stato protetto, e la vittima punita.
appear abbiamo detto, la differenza tra querela e denuncia sta nel fatto che la denuncia può essere presentata da qualsiasi soggetto, anche diverso dalla vittima, pertanto, i reati for each i quali viene utilizzata la denuncia sono i reati procedibili d’ufficio.
I reati perseguibili d’ufficio sono quelli che, per la loro particolare gravità (ad esempio omicidio, violenze in famiglia), non richiedono la volontà del soggetto danneggiato for each essere perseguiti dalla legge e dei quali, pertanto, è sufficiente che l’autorità giudiziaria venga a conoscenza (tramite una denuncia) for every poter procedere.
Al querelante è riconosciuta la possibilità di rimettere la querela proposta in ogni tempo e in ogni stato del processo, fintantoché non sia intervenuta una sentenza irrevocabile di condanna.
A volte, però, i reati procedibili a querela di parte sono gravi quanto quelli procedibili d’ufficio (si pensi alla violenza sessuale, advertisement esempio): in casi del genere, vista la delicatezza e la particolare incidenza che il crimine può avere sulla vittima, la legge preferisce che sia quest’ultima a decidere se procedere o meno.
L’accettazione da parte del querelato, secondo l’orientamento della giurisprudenza, non deve necessariamente sostanziarsi con la forma espressa ma può anche costituirsi mediante comportamenti omissivi (forma tacita).
Specularmente, l’ordinamento giuridico consente alla persona offesa di revocare la querela inizialmente sporta, causando così l’estinzione del reato. In questo contesto si pone il seguente quesito: la remissione di querela va notificata all’indagato?